Cresce e si rafforza Casting for Recovery Italia, l’innovativo progetto che aiuta le donne nel percorso di riabilitazione a seguito di cancro al seno...
Entusiaste le protagoniste del secondo ritiro di pesca a mosca in Alta Val Trebbia concluso domenica 27 maggio: faremo tutto il possibile perché altre come noi abbiano questa opportunità.
01 giugno 2018
Non è stato facile, ma ce l’hanno fatta: per il secondo anno gli organizzatori del progetto statunitense Casting for Recovery - introdotto in Italia grazie alla volontà delle associazioni di pescatori coinvolti, del Volto della Speranza Onlus e del Reparto di Oncologia dell’Ospedale di Carrara - hanno portato a pescare sul fiume Trebbia, in provincia di Genova, 4 nuove pazienti, che a conclusione della nuova esperienza hanno dichiarato senza mezzi termini tutto il loro entusiasmo per l’iniziativa: “Sono tanti i motivi per cui vogliamo ringraziarvi per averci regalato questo weekend – esordisce Tania a nome di tutto il gruppo – ci avete fatto sentire delle vere protagoniste, coccolate, amate, ma non solo questo: ci siamo sentite veramente al centro dell’attenzione, e ci siamo sentite noi stesse, e questo è stupendo... ma la cosa più importante è che ci avete regalato il vostro tempo… non ci sono parole che bastino per questo… il vostro tempo per noi quattro è il massimo che potessimo ricevere. Per questo vogliamo dirvi che questo progetto non può fermarsi, deve continuare: noi ci proponiamo già come le testimonial del prossimo ritiro.” E’ Sonia a sintetizzare in poche parole il concetto di base, a testimonianza che l’obiettivo è stato raggiunto “Anche altre donne devono avere la possibilità di provare le emozioni che abbiamo provato noi…”
E le emozioni non sono mancate, nemmeno per gli organizzatori che, a sorpresa, hanno ricevuto dalle ragazze una prima donazione, un primo “mattoncino” come l’hanno definito loro, per l’accantonamento della cifra necessaria alla realizzazione del terzo ritiro, nel 2019.
La partecipazione al ritiro è infatti gratuita per le pazienti, ed è “pro bono” anche l’assistenza fornita loro dal personale medico e dagli istruttori di pesca presenti, ma la raccolta fondi affinché i ritiri possano realizzarsi non è cosa semplice, come non è semplice spiegare a chi non l’ha vissuta quanto sia positiva questa esperienza, non solo per le pazienti, ma anche per tutti coloro che vi prendono parte.
Ma Ornella, Margherita, Giovanna e Barbara, le “pioniere” di Casting for Recovery Italia lo sanno bene, tanto che, oltre ad aver partecipato attivamente alla raccolta fondi 2018, hanno preparato un significativo Album dei ricordi con le immagini del loro ritiro e tante pagine bianche da riempire, invitando Tania, Gina, Sonia e Sonia a fare altrettanto. Un vero passaggio del testimone per tutte le protagoniste dei futuri ritiri, con l’augurio che possano essere moltissime.
Grazie al contributo di privati, associazioni, produttori di articoli sportivi e istruttori che mettono a disposizione donazioni, tempo, prodotti per la raccolta fondi, Casting for Recovery Italia dà a queste donne la possibilità di ricaricarsi mentalmente e fisicamente in mezzo alla natura, condividere esperienze, imparare rilassandosi una nuova attività, ma non solo: i giorni passati insieme offrono alle partecipanti nuove opportunità di confronto, e la condivisione dell’esperienza, caratterizzata dal forte supporto emotivo fra pari, fa nascere nuove amicizie, contribuendo alla creazione di una “rete sociale” al cui interno il supporto reciproco sperimentato nel ritiro continuerà ad aiutarle ben al di là del weekend di pesca.
Durante il ritiro si svolgono varie attività che vanno dalle lezioni sulla biologia del fiume, dei pesci e degli insetti che lo abitano a quelle di lancio con gli istruttori, dalla costruzione delle esche al tempo libero per sé da utilizzare a piacere, fino alla mattina in cui tutto si finalizza con l’esperienza di pesca sul fiume.
Tutto questo si svolge in un ambiente protetto, di cui gli uomini non fanno parte, ad eccezione degli istruttori, ma solo nei momenti delle attività collegate alla pesca.
Nel corso delle tre giornate le ragazze partecipano inoltre a pratiche di rilassamento e meditazione guidata con la psicologa che, come da protocollo, è a loro disposizione per l’intero soggiorno; queste attività, costituiscono un aspetto molto importante nell’ambito del progetto e, per dirla con le loro parole “Sono proprio momenti belli, profondi, di confronto, condivisione e comprensione che abbiamo apprezzato tanto”.
Continua a colpirci di tutte loro, delle “pioniere” del primo ritiro come delle “nuove” combattenti di quest’anno, la forza, la determinazione, la capacità di sorridere, l’ironia e la gratitudine che dimostrano per ogni piccola cosa. Sono donne che non mollano, che continuano a sognare anche quando i sogni si infrangono, che non si lamentano e vanno avanti, nonostante tutto.
E nel “tutto” c’è il dolore di anni di terapie devastanti, di “effetti collaterali” che sono nuovi affronti al loro corpo e alla loro psiche, c’è la paura di non vedere crescere i propri figli, la preoccupazione per i familiari, la solitudine, perché solo chi ha dovuto affrontare la stessa malattia può comprendere, la profonda tristezza per le compagne di lotta conosciute in ospedale e perse perché non ce l’hanno fatta, la desolazione quando, al termine di cinque anni di terapie e controlli, il medico dice che ancora non basta, che bisogna continuare per altri cinque.
In Europa il cancro al seno resta la prima causa di morte per patologia oncologica nelle donne, triste primato di una realtà troppo spesso ancora sottovalutata nella percezione collettiva; certo, i progressi della medicina e della chirurgia ricostruttiva sono molto importanti, ma l’impatto della malattia sulle donne colpite e sulle loro famiglie resta pesantissimo.
Ma queste guerriere non si arrendono: la forza che compare da ogni loro gesto e sguardo, il coraggio, la determinazione ad andare avanti diventa la forza e costituisce la prima motivazione ad andare avanti per tutti coloro che sono a vario titolo coinvolti nell’iniziativa.
Loro non mollano, non lo faremo noi.
Il secondo ritiro di Casting for Recovery Italia è stato realizzato grazie alla partecipazione de: Reparto oncologico ospedale di Carrara, Il Volto della Speranza Onlus, APR Alleanza Pescatori Ricreativi, Fly Club Genova 1988, ASD Pescatori Val Trebbia, Sponsor e privati cittadini a vario titolo, e patrocinato da IMM Carrara Spa/CarraraFiere.
Per info e donazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; – http://castingforrecovery.it/
Casting for Recovery Italia è un progetto portato avanti da APR Alleanza Pescatori Ricreativi con la collaborazione di Fishing Ladies, Ass. Naz. Club Italiano Pescatori a Mosca, Il Volto della Speranza Onlus e patrocinato da CarraraFiereSrl.
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - http://castingforrecovery.it/