Il Notiziario del Mosca Club Treviso ospita una breve intervista a Laura Pisano, coordinatrice di Casting for Recovery Italia
Ecco il testo dell'intervista
Intervista a Laura Pisano (segretaria di APR) e coordinatrice del progetto Casting For Recovery Italia
Laura, da quanto e come hai conosciuto l'ong, Casting for Recovery?
Ho conosciuto CfR attraverso il web alcuni anni or sono, le loro attività sono da molti anni promosse su diversi siti web di pesca a mosca americani. In quanto donna sono rimasta subito colpita dalla bellezza e dalla utilità di questi programmi, dedicati alle donne colpite da cancro al seno, che uniscono counseling (supporto psicologico) ad attività all’aperto dedicate alla pesca con la mosca. Ho cercato in più riprese di contattarli, il “miracolo” è avvenuto quando si sono materializzate in Italia le persone adatte che volessero con me andare avanti in questo progetto. Le cose stanno lì, sospese, in attesa che il contesto sia maturo per poterle realizzare. CfR è attivo negli Stati Uniti da 20 anni, in Inghilterra e Irlanda da 7, in Australia da quest’anno e, orgogliosi di dirlo, se tutto va bene partirà il primo ritiro CfR Italia in maggio 2017.
E' stato difficile ottenere il riconoscimento della sezione italiana di Casting for Recovery? Infondo mi pare che siamo la prima nazione non anglosassone (a parte il Canada anglo-francofono) che aderisce al progetto.
Più che difficile è stato un processo lungo, complicato un po' dal fatto di doverci relazionare con la casa madre americana solo in lingua inglese. Dopo il primo contatto avvenuto con CfR Uk & Ireland i cui rappresentanti hanno accettato di venire in Italia in occasione della fiera Mondo Pesca di Carrara di inizio 2016 per presentare il programma al pubblico e al personale medico ed infermieristico del reparto oncologico dell’ospedale di Carrara, siamo stati contattati dalla casa madre americana. Abbiamo dovuto inviare loro una descrizione di come avremmo avuto intenzione di organizzare il primo ritiro dettagliando anche le figure coinvolte, un protocollo di intenti sottoscritto dalle associazioni italiane promotrici che sono APR Alleanza Pescatori Ricreativi, Fishing Ladies, CIPM, Il Volto della Speranza Onlus con il patrocinio di Carrara Fiere, e il contratto firmato – da loro inviatoci – per l’autorizzazione all’utilizzo del marchio Casting for Recovery secondo i protocolli da loro individuati. Il tutto è durato circa 8 mesi perchè CfR è una Organizzazione molto grande e importante oggi negli Stati Uniti il cui processo decisionale richiede il coinvolgimento del loro Board – la direzione del loro ufficio nazionale.
E la risposta del "mondo della pesca italiano" nei confronti dell'iniziativa come sta andando?
Questo ancora non lo sappiamo. Il mondo della pesca italiano come lo definisci è particolarmente frammentato, alcuni hanno reagito mostrando immediatamente attenzione e interesse, ad altri sembra forse l’ennesima iniziativa estemporanea per fare una buona azione qualunque, un volontariato a caso, alcuni credo non se ne siano neppure accorti. La mia impressione è che in pochi si siano ancora davvero resi conto della forza positiva di un progetto come questo per la vita delle donne in un momento davvero difficile della loro esistenza e di conseguenza dell’ambiente che le circonda formato da mariti, genitori, figli, colleghi e datori di lavoro etc.. un mondo popolato da moltissimi uomini. Non dimentichiamo che nonostante i progressi ottenuti in termini di conoscenze mediche e prevenzione, il cancro al seno è ancora oggi la prima cause di morte per patologia oncologica nelle donne europee. Secondo la LILT, in Italia sono circa 37.000 i nuovi casi registrati ogni anno: la malattia colpisce una donna ogni dieci, rappresentando il 25% di tutti i tumori. E’ un problema sociale, non individuale e la società, di cui il mondo della pesca fa parte, non dovrebbe restare indifferente.
Quali sono le azioni che possiamo fare per sostenere cfr Italia?
Il primo step è raccogliere i fondi necessari per organizzare il primo ritiro previsto per maggio 2017 in provincia di Carrara. Le voci di spesa comprendono: le spese di vitto ed alloggio per le 6 partecipanti e per i volontari per la durata del ritiro – da venerdì pomeriggio a domenica – in una struttura ricettiva che viene individuata in base a determinate caratteristiche; le spese per il noleggio di un pulmino per il trasporto delle partecipanti dal luogo di incontro alla struttura ricettiva prescelta; attrezzature e abbigliamento per la pesca a mosca, quando non viene donato direttamente dai produttori. Quindi per rispondere alla domanda per il primo ritiro servono, al momento, soprattutto donazioni in denaro che si possono effettuare tramite bonifico bancario su IBAN IT17 C061 7524 5100 0001 4607 680 intestato a Il Volto della Speranza Onlus con causale “Progetto Casting for Recovery Italia”, 6 waders e relativi scarponcini (nuovi!!!), 6 bastoni da wading e 6 code DT o WF del 5. Alcune ditte di articoli da pesca si sono già impegnate formalmente per fornirci canne, mulinelli, guadini, abbigliamento specifico marchiato CfR (polo e cappellini) occhiali da sole/pesca per le partecipanti. L’IFTA ci ha promesso le mosche per il ritiro.
Saremmo molto grati a tutti quei club che volessero organizzare eventi o riffe per raccogliere fondi da devolvere a CfR Italia, vi invitiamo a tenere d’occhio la nostra pagina FB perché proporremo periodicamente delle aste con prodotti interessanti per raccogliere i fondi. Quindi condividete l’iniziativa, parlatene anche fuori dallo specifico ambito della pesca perché un ritiro CfR non è SOLO un corso di pesca a mosca, ma è ANCHE un corso di pesca a mosca. Lo scopo principale è far vivere a queste signore un fine settimana in cui tutto è dedicato a loro, un fine settimana diverso dalle attività quotidiane di ospedalizzazione cui le costringe la malattia, per migliorare il loro umore, per fare in modo che il confronto tra loro fuori da una struttura medica le aiuti a ritrovare il sorriso e la speranza per il proprio futuro. Perché si sentano importanti. Non c’è regalo più grande che dedicare il proprio tempo, il proprio impegno, il proprio lavoro non retribuito per rendere migliore la vita di una persona in un momento delicato del suo percorso di vita.
Grazie Laura, non vogliamo farti perdere altro tempo, ci sentiremo senz'altro in occasione di ogni iniziativa di CFR Italia. Buon lavoro.
Grazie a voi per avermi dato l’opportunità di parlarne.
Ringraziamo gli amici del Mosca Club Treviso.
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